12 Osservati speciali
Novecento poetico
QUELLA SUPERBA DOZZINA
Nel saggio “Dodici osservati speciali”, Marcello Carlino rilegge con grande acume critico il profilo espressivo di una serie di autori che hanno, in diverso grado, timbrato il territorio della scrittura in versi del secolo scorso. Si va da Govoni a Lucini, da Gozzano a Palazzeschi, da Sbarbaro a Rebora, da Campana a Cangiullo, da Ungaretti a Montale, da Pavese a Saba. Un libro di forte caratura e spessore analitico, sempre richiamando la responsabilità della letteratura ad accogliere istanze morali e civili di testimonianza sia sociale sia gnoseologica. ____________________________________________________________
________ di Mario Lunetta Tanto per cominciare, direi che almeno quattro sono i punti di forza di un libro come Dodici osservati speciali. Atti di analisi testuale per la poesia italiana del Novecento (Bulzoni Editore, Roma 2008, pp. 296, € 20,00) di Marcello Carlino, che ne fanno un’operazione assolutamente dirimente nella confusa querelle che ancor oggi (!) intorbida le acque non poco limacciose del territorio critico della poesia italiana, per la gran parte ferme al non poco equivoco dilemma (di decrepita ascendenza idealistico-crociana) di che cosa è poesia e di cosa non lo è: 1) l’ottica ravvicinatissima, da primissimo piano, data dal fatto che Carlino, anziché misurarsi con la complessiva fisionomia di dodici autori, isola dalla produzione di ciascuno di loro un singolo momento, un solo testo, un unico componimento insomma, considerato esemplare a definire il complessivo significato della sua figura e della sua presenza; 2) il rapporto dialettico instaurato tra la solidità vigorosa del disegno architettonico e la capacità straordinaria della sottigliezza analitica dell’interpretazione testuale; 3) la densità della scrittura, sempre immancabilmente innervata di una ratio sistematica profonda e insieme di una sensibilità mobilissima, capace di interconnettere per scorci e aperture inaspettati e