Napoli 3001
Completa il seguente testo :
grigio – spiega – circondate – esemplare – pianeta – indossare – futuro – dialogo – domande – regole – realtà – uso – cemento – tifosi – ricordo – reliquie – maschera - riscaldamento – rovine - scomparsa
La storia si svolge nel futuro. Il brano propone una visione fantascientifica della Napoli del 3001. Esso è un dialogo tra una madre e la sua bambina.
I personaggi si trovano davanti alle rovine del famoso stadio napoletano San Paolo.
Le domande della bambina scandiscono il testo.
Dalle risposte della madre emerge una visione apocalittica della città.
La prima risposta ( = prima parte) ci fa capire che la natura è scomparsa dalla faccia dalla terra. La risposta alla seconda domanda ( = seconda parte) accenna alle cause della distruzione e spiega le regole di uno sport sparito. La terza battuta della madre ci rivela che , oltre alla scomparsa della natura, si è esaurito anche l’ossigeno.
La madre fa fatica a rispondere alla prima domanda di sua figlia perché non ha mai visto né un prato, né i colori dal vivo. Sua nonna le raccontava sempre che « tanti anni fa esisteva un mondo pieno di colori… ». Per immaginarli si aiuta con i vecchi film visti al Lasercinema (una tecnica cinematografica del 3001). L’uso dell’imperfetto sottolinea la morte della natura, e, insieme alla natura, la scomparsa dei colori. I personaggi vivono in un mondo grigio, invaso dal cemento.
La madre spiega che un terreno era una « sostanza umida di color marrone ». La sua definizione sembra presa da un dizionario. Ciò significa che i terreni non fanno più parte della realtà quotidiana del 3001. Descrive il terreno in modo oggettivo, quasi scientifico, perché mille anni dopo non si sa più a cosa somigli. Poi fa una descrizione più sentimentale (« Era bello (…) poggiare i piedi su di un prato perché era morbido, profumato. » Nel mondo dei nostri personaggi esiste solo il cemento, duro sotto i piedi.
La bambina vuole capire