Marcovaldo al supermarket
Fin dalle prime righe, l'autore fa un'opposizione nel comportamento della gente. Esprime in modo molto efficace l'indole del "consumatore modello" che, finito l'orario di lavoro, si butta nei supermercati. Dunque possiamo vedere che la gente cambia atteggiamento a secondo del momento della giornata. Questo indica anche il circolo vizioso che si è installato. La produzione e il consumo procedono di pari passo (vont de paire). La gente ha la mano messa sulla città (« la città cadeva in mano dei consumatori » r.1) col loro cambiamento meccanico contrassegnato con l'uso della parola "interruttore"(r.5) e « colpi di stantuffo » (r.11). Poi, ci presenta i consumatori come violenti ed incoscienti. La frase "mossa dalle gomitate di ognuno nelle costole" (r.9-10) rivela quest’aggressività. La società di consumo ha tolto loro la possibilità di riflettere. Così l'individuo diventa cosa, è una reificazione dell’individuo.
La società va ad amplificare ancora l'agitazione dei consumatori mettendo in avanti i prodotti per attrarli. Il loro scopo è di spingere la gente a consumare. Attraverso questa descrizione, l'autore accentua l'idea di disordine e di folla brullicante nei supermercati (« una fila ininterrotta serpeggiava » r.7 ; « un ingorgo » r.21 , « una foresta di gambe » r.23). Italo Calvino