Etude de marché du chocolat
I consumi di tabacco in Italia hanno subito un forte incremento nel periodo che va dal 1900 al 1985, successivamente si è verificata una significativa riduzione delle vendite: si è passati, infatti, da 1,82 Kg/persona nel 1985 a 1,62 nel 1990 (Tabella 2.1).
I dati relativi al consumo pro capite di tabacco e la spesa media mensile per componente familiare per regione, mostrano nell' area Centro Nord consumi più elevati rispetto alle regioni del Sud con una differenza di oltre 900 gr/pro capite tra il valore massimo (2,175 gr) della Valle d' Aosta e il valore minimo (1,250 gr) della Puglia (Tabella 2.1).
Se questi dati possono fornire un quadro d'insieme, certamente non permettono né di stabilire il numero, né di delineare il profilo, cioè stabilire il sesso, l' età, la condizione sociale e le modalità di consumo, del fumatore italiano.
Le principali inchieste sul tabagismo sono state condotte dall' Istituto Doxa su campioni rappresentativi della popolazione italiana e dall' Istituto Centrale di Statistica, su campioni di famiglie (Tabella 2.2).
I dati raccolti dall' Istituto Doxa sin dal 1949 mostrano linee di tendenza diametralmente opposte nei due sessi: una diminuizione marcata tra i maschi (dal 71% nel 1949 al 38% nel 1987) ed un forte incremento nelle femmine (dal 10% circa nel 1949 al 28% del 1987).
Dal 1980 l' ISTAT ha condotto tre indagini campionarie domiciliari sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari degli italiani, nell' ambito delle quali sono state rilevate le abitudini fumatorie degli intervistati.
Nel 1987, i fumatori erano il 28,6% della popolazione di età superiore ai 14 anni (40,8% dei maschi e 17,4% delle femmine), gli ex-fumatori erano l' 8,9% e mediamente venivano fumate circa 15 sigarette al giorno a testa (17 dagli uomini e 11 dalle donne).
Per quanto riguarda la correlazione tra età e fumo, è stato evidenziato che le classi di età con più elevate percentuali di fumatori erano quelle