La dimensione pittorica nell’opera cinematografica di pasolini
La pittura nel cinema : un procedimento esperimentato da parecchi registi come Godard, Hitchcock, Pialat, Antonioni o ancora Webber. Noi ci concentreremo più particolarmente su Pier Paolo Pasolini. Pasolini che nasce nel 1922 a Bologna e muore nel 1975 a Roma è stato uno scrittore, poeta, regista ma anche pittore. Attraverso le sue opere, osserva la trasformazione sociale e prende posizione contro la piccola borghesia, la società dei consumi e il movimento del sessantotto – ciò che crea polemiche e dibattiti. Da giovane, si appassiona per il disegno e la scrittura, legge molto (Dostoïevsky, Tolstoï, Shakespeare). Frequenta i corsi di storia dell’arte di Roberto Longhi alla facoltà di Lettere di Bologna. Crea con amici diversi gruppi letterrari. Si iscrive al PCI ma sarà espulso per la sua omosessualità. Ebbe una vita tormentata ma ricca in produzioni artistiche. In quanto regista, il primo film che gira è Accattone nel 1961. Poi, quasi ogni anno, esce un nuovo film : Mamma Roma (62), La Ricotta (63), Il Vangelo secondo Matteo (64), Uccellacci, uccellini (66), Edipo Re (67), Teorema (68), Medea (69) e il Decameron (71) per i principali. Ci fermeremo più particolarmente sul film La Ricotta, terzo episodio del film Ro.Go.Pa.G, le cui iniziali rappresentano i nomi degli altri registi dei tre altri episodi : Rossellini, Godard, Pasolini e Gregoretti. Il mediometraggio descrive alcune fasi della lavorazione di un film sulla passione di Cristo :ci troviamo dunque in ambito metacinematografico : un film in cui si parla di un film. Per illustrare quella Passione, Pasolini inserisce due dipinti manieristi del Cinquecento: la Deposizione del Pontormo e la Deposizione di Rosso Fiorentino. Vedremmo da un lato, come la pittura serve le antitesi del film ; poi scopreremmo cercheremo di capire cosa Pasolini intende con “essere nel vero”.
Prima di analizzare il significato dei quadri del Pontormo e di Rosso nel